IL LEGIONARIO


Il legionario romano era il fante che faceva parte della legione romana. I Romani dovettero affrontare svariate popolazioni che adottavano metodi di combattimento differenti tra loro; questo influì sia sull'organizzazione e sulla struttura della legione, sia sul tipo di armamento utilizzato. Il legionario è sempre stato fonte di ispirazione e modello dal punto di vista militare per le proprie capacità, la propria esperienza ed efficienza. In questa voce è trattata la vita del legionario dell'antica Roma dal momento del suo reclutamento al congedo, ed è analizzato il complesso evolversi dell'armamento dall'epoca monarchica alla crisi dell'imperoCon l'inizio dell'impero l'armamento del legionario romano cambia drasticamente. Il legionario del I secolo d.C. è nell'immaginario comune lo stereotipo di soldato romano. Questo soldato indossava sopra la tunica una pesante lorica segmentata del tipo Kalkriese o Corbridge, due nuovi tipi di elmi chiamati gallico imperiale e italico imperiale, un pilum e uno scudo rettangolare con i disegni e il nome della propria legione. Al cinturone molto decorato (il balteus) erano appesi il gladio di tipo Mainz o un gladius ispaniensis a destra (questa posizione permetteva al soldato di estrarla senza disturbare il braccio con cui teneva lo scudo), il pugio (un piccolo pugnale) a sinistra e il cingulum. Quest'ultimo consisteva in quattro o cinque pendagli di cuoio che durante il combattimento producevano un suono metallico con lo scopo di atterrire il nemico. Per evitare le abrasioni al collo prodotte dalla corazza, il legionario indossava un'imbottitura sulle spalle chiamata subarmalis o thoracomachus e un fazzoletto al collo. Come sempre a seconda dei nemici che la legione doveva affrontare i fabbri apportavano modifiche e accorgimenti sull'armamento.


IL TRIBOLO O    PIEDE DI CORVO



LA FROMBOLA


La frombola o funda è un tipo di arma da lancio molto antica: è una fionda composta da una sacca contenente il proiettile (di sasso, pietra o piombo) con due lacci, uno dei quali termina con un cappio.

Il proiettile si mette nella sacca e si fa ruotare la frombola: la forza centrifuga sprigionata dal moto fornisce velocità al proiettile, che vola nell'aria quando si lascia l'altro laccioQuesti proiettili solitamente riportavano un'incisione o un rilievo per fusione con diciture che andavano dall'insulto al nemico, al nome del fromboliere o dell'artigiano, alla richiesta di benedizione da parte di qualche divinità per guidare il proiettile. In epoca repubblicana romana i proiettili vennero prodotti in serie e vi era impresso un fulmine che faceva allusione alla folgore di Giove. Presso una fortezza caledonica espugnata sotto l'impero di Antonino il Pio a nord del vallo Adriano sono stati trovati numerosi proiettili in piombo forati, che una volta lanciati sprigionavano un sinistro fischio, con un ovvio effetto psicologico sul nemico.


Il piede di corvo, o tribolo, è un dispositivo bellico di tipo passivo costituito da una specie di chiodo metallico a quattro punte o tetraedrodisposte in modo che una sia sempre rivolta verso l'alto, mentre le restanti tre fanno da basamento (per questo motivo è altresì denominato chiodo a tre punte).




IL SUDIS


Il sudis (plurale sudes) o anche conosciuto come pilum murale (plurale pila muralia) è una parola latina che indica un palo, usato dai legionari romani come un primo e temporaneo sistema di difesa.

Solitamente ogni soldato ne trasportava due. Ogni pezzo era fatto in legno duro, solitamente legno di quercia, alto circa 150, 180 cm e largo circa 5, 10 cm, con la forma appuntita alle estremità.Icrociandoli a stella venivano usati per arrestare la cavalleria nemica o usati in svariati modi.Nell' ultimo conflitto mondiale usati contro i carri armati.


L' AEDES SIGNORVM



Nella storia romana antica l'aquila rappresenta il simbolo del potere di Roma, dell'imperatore e dell'impero. Icona di Giove, padre di tutti gli dei, e dell'esercito, essa identificava la supremazia dell'imperatore di Roma in quanto capo dell'esercito e Pontifex Maximus (Pontefice Massimo)In quanto simbolo del potere di Roma e di Giove venne utilizzata, per scelta del console arpinate Gaio Mario, come insegna di guerra ed assegnata una a ciascuna legione romana (quindi all'esercito romano) dalla tarda età repubblicana fino alla fine dell'Impero. In battaglia e durante le marce era tenuta in consegna dall'aquilifer (aquilifero) e la sua perdita poteva causare lo scioglimento dell'unità  e mai piu ricostituita.Ai tempi di Gaio Giulio Cesare era fatta d'argento e oro. A partire dalla riforma augustea il materiale utilizzato fu il solo oro. L'aquila era custodita dalla prima centuria della prima coorte, conservata presso l'accampamento (assieme ai signa militaria) all'interno dell'aedes signorum, uno degli edifici dei Principia (quartier generale della legione).